Articolo tratto da www.eurosalus.com a firma Francesco Ciallella
Contrattura,
stiramento (o elongazione), distrazione e strappo muscolare. Sono termini che
capita spesso di sentire quando uno sportivo ben noto è obbligato a non giocare
o un infortunio o un trauma muscolare o tendineo hanno
bloccato la propria attività.
Nella pratica
sportiva, la traumatologia muscolare riveste un ruolo fondamentale
perché incide spesso sulle cause di assenza dal campo di allenamento.
Qui di seguito sono
elencati gli eventi più frequenti, considerando che alla base di tutti c'è
sempre una distrazione muscolare, causata da un trauma indiretto che provoca
una rapida e violenta trazione delle fibre muscolari durante la contrazione.
Questo può causare
o no l'interruzione delle fibre muscolari, e quindi si possono considerare:
·
Contrattura, distrazione senza soluzione di
continuità, cioè senza rottura.
·
Stiramento, distrazione con lesione di pochi
fascicoli o miofibrille.
·
Strappo, distrazione con rottura di molte
fibrille muscolari e conseguente stravaso ematico più o meno importante.
·
Anche la
sintomatologia varia secondo il tipo di lesione, e più precisamente si avranno
questi effetti:
·
Contrattura: il muscolo è dolente e la palpazione profonda
aumenta la sintomatologia; anche nei casi di dolore d'intensità minima o
moderata si ha un'importante impotenza funzionale a causa dell'incoordinazione
fra muscoli agonisti e antagonisti.
·
Stiramento: il dolore appare in maniera violenta e
improvvisa, ma spesso non pregiudica la possibilità di continuare
l'allenamento, anche se si è costretti a ridurre la performance. Altre volte
invece, l'impotenza funzionale è immediata, a causa della contrattura muscolare
secondaria allo stiramento stesso. Nel primo caso il dolore maggiore si avverte
dopo l'allenamento o addirittura il giorno dopo, mentre nel secondo caso il
giorno successivo possiamo trovare già uno stravaso ematico (se la lesione è
superficiale). La differenza tra i due casi è dettata dalla quantità di miofibrille
lesionate.
·
Strappo
muscolare: il dolore è di tipo
trafittivo con impotenza funzionale totale. Obiettivamente si può apprezzare
subito un ematoma, che può provocare notevole dolore anche alla palpazione
superficiale e si può manifestare l'impossibilità di allungare il muscolo
strappato.
Queste patologie
muscolari possono essere provocata da varie cause:
Cause meccaniche: tra queste troviamo delle brusche trazioni
sulle fibre muscolari, un'eccessiva ripetizione di un gesto atletico eseguito
ad alta velocità oppure un sovraccarico al muscolo stesso.
Cause
predisponenti: qui troviamo
tutta una serie di cause la cui individuazione ci permette di combattere e
prevenire il problema. Tra queste mi sembra doveroso sottolineare:
·
fattori
ambientali quali il freddo, l'alto tasso di umidità e le condizioni del terreno
di allenamento;
·
fattori
tecnici come l'insufficiente riscaldamento, l'insufficiente recupero dopo un
allenamento impegnativo sia per durata che per intensità, l'errata metodologia
di allenamento o l'errata esecuzione dell'allenamento stesso, un deficit di
flessibilità ed elasticità muscolare, l'incoordinazione tra muscoli agonisti e
antagonisti, un deficit della tecnica di corsa o delle elementari norme
igieniche di vita, quali alimentazione sana, riposo adeguato, rispetto dello
stress e della fatica, infiammazione
da cibo (che creando un edema del muscolo ne altera il fisiologico
asse naturale).
Anche se molte di
queste cause possono essere evitate o rimosse, la patologia muscolare può
colpire comunque, e a quel punto occorre fare una diagnosi accurata; una mano
esperta è già in grado di fare una diagnosi differenziale mediante la
palpazione, saggiando l'entità del tono muscolare e un eventuale stravaso
ematico.
Dove l'obbiettività
non è francamente valutabile, occorre aiutarsi con l'ecografia, grazie
alla quale il medico radiologo può valutare con precisione l'entità del danno.
Purtroppo però, la
contrattura muscolare non viene diagnosticata spesso con questo esame
strumentale perché il medico non rileva un'interruzione di continuità delle
fibre muscolari ed è allora necessario ricorrere alla risonanza
magnetica.
I tempi di recupero
Tutti si auspicano
una guarigione lampo, ma purtroppo se non si rispettano i tempi biologici di
guarigione, si rischia solo di posticipare il ritorno sui campi di allenamento.
Con l'esperienza
maturata negli anni posso dire che per una completa guarigione occorrono:
·
almeno 4-5
giorni per una contrattura;
·
dai 10 ai
20 giorni per uno stiramento;
·
oltre un
mese per uno strappo muscolare importante (salvo complicazioni!).
Il ritorno
all'attività sportiva deve in ogni caso avvenire quando si è certi della
scomparsa di fenomeni infiltrativi e reazioni infiammatorie, mentre il ritorno
all'attività agonistica deve coincidere con il pieno recupero del tono e
trofismo muscolare.
La terapia
La terapia per
queste lesioni prevede inizialmente l'applicazione di ghiaccio locale e il
riposo dell'arto per un periodo di tempo variabile secondo il grado di lesione
subito.
La somministrazione
di analgesici, emostatici e miorilassanti favorisce la guarigione, ma nelle
fasi iniziali il ghiaccio e il riposo sono fondamentali, mentre parallelamente
è importante iniziare precocemente il trattamento fisioterapico e riabilitativo
che varia secondo la patologia.
L'uso di un gel all'Arnica come Arnigel, è
di notevole aiuto anche nell'immediatezza del trauma (Arnica riduce lo stravaso
ematico) e va sempre affiancato all'impiego di un dosaggio pieno (6 perle al
giorno per qualche giorno) di Zerotox Ribilla, per la sua azione antinfiammatoria naturale. La Perilla, una delle componenti
di Ribilla, è un omega-3 dalle importanti azioni antinfiammatorie e antiedemigene.
Nella contrattura
dopo i 2-3 giorni di riposo è bene eseguire della massoterapia miorilassante e
dello stretching.
Nello stiramento si
può iniziare della fisioterapia strumentale (es. Tecar terapia) e della
massoterapia con la rieducazione funzionale.
Nello strappo
muscolare si può programmare l'inizio del trattamento riabilitativo con le
stesse modalità che abbiamo visto nello stiramento, avendo come primo obiettivo
il drenaggio dello stravaso ematico, successivamente alla fase manuale e strumentale
effettuare un'eventuale fibrolisi diacutanea per combattere e prevenire la
fibrosi cicatriziale e le possibili aderenze tissutali.
Il trattamento
riabilitativo prevede il rispetto dei naturali e fisiologici tempi di recupero,
la correzione degli squilibri muscolari, il recupero del corretto tono e
trofismo muscolare oltre alla ripresa della normale elasticità e flessibilità
dei muscoli interessati.
Ricordarsi in ogni
caso di:
·
non applicare calore sulla parte interessata, ma
anzi applicare ghiaccio nelle prime 24-48h;
·
non sottoporsi nell'immediato a sedute di
massoterapia;
·
non eseguire stretching appena dopo il trauma;
·
farsi seguire nel programma riabilitativo da
personale qualificato.