venerdì 13 maggio 2016

L’IMPORTANZA DI AVERE UN ALLENATORE

"Un allenatore è qualcuno che ti dice quello che non vuoi sentire, ti fa vedere quello che non vuoi vedere, in modo che tu possa essere quello che hai sempre saputo di poter diventare."                                                                                                                                 Tom Landry

                 Purtroppo sono in molti coloro che leggendo una rivista che parla di corsa, di programmi oppure che consultando internet ritengono che iniziare a correre, ma soprattutto continuare a correre dopo la fase iniziale sia la cosa più semplice. Se da un lato la corsa è un’attività fisica alla portata di tutti o quasi, cosi come l’abbigliamento, un orologio_cronomentro anche da pochi euro e un paio di scarpe ( per queste meglio farsi consigliare) dall’altro dopo un po’ potrebbero venir fuori dei problemi legati a fattori diversi.
                Quando ho iniziato a correre in modo diverso dalle corse dietro un pallone o le gare tra amici nei campi, ossia dopo che,  essendo arrivato 2° nella prova scolastica alle medie “Lorenzo Ghiberti” ,legata ai Giochi della Gioventù,  ho avuto la possibilità di ricevere come premio un invito ad un corso all’atletica leggera presso l’Assi Giglio Rosso a Firenze, categoria giovani (12 anni) e pertanto con l’ ASA Biagioli. La  prima cosa che hanno fatto è stata quella di presentarmi all’allenatore..un certo Calabretta. 
                  Allenamento di corsa due volte a settimana con un primo assaggio di 40’ di corsa continua con altri giovani certamente meglio preparati di me. Mi ricordo ancora la fatica, ma allo stesso tempo felice di aver corso per tutti i 40’.  La sede degli Assi Giglio Rosso è a metà strada nella salita che porta al Piazzale Michelangelo pertanto o prima o dopo la salita la trovavi.
Alla fine c’era sempre l’allenatore che ci aspettava in campo, qualche allungo o sulla pista ancora in terra rossa o di traverso stando attenti ai giavellotti e al martello.
Per diversi motivi ho poi lasciato quel gruppo per correre più vicino  a casa con l’U.S.A. Club Scandicci e anche qui un valido allenatore, Giuseppe Cindolo. Quello che mi preme pertanto far presente e che non bisogna sottovalutare l’importanza dell’allenatore. Sarà questo che predisporrà i dovuti carichi alfine di evitare infortuni e/o sovrallenamento; con lui si dovranno valutare gli obiettivi  e capire se e quando potranno essere raggiunti.  
Ritengo che solo con un allenatore si possano raggiungere gli obiettivi prefissati o meglio si raggiungeranno prima che in modo autonomo e certamente con meno infortuni.
                   E’ altresì vero che dopo un po’  c’è la tendenza a fare da soli, ma ci sarà un motivo perché atleti di livello internazionale abbiamo ancora un allenatore. L’allenatore è capace di predisporre una tabella personalizzata che verrà gestita dall’atleta, in quanto questi ha raggiunto una buona autonomia per gestire le varie fasi dell’allenamento, anche se poi dovrà essere l’allenatore ha decidere come procedere nelle preparazioni successive sempre che l’atleta abbia comunicato quanto fatto .
L’allenamento deve essere costruito in modo tale da seguire alcuni dei principi fondamentali tra i quali : la gradualità, la progressività dei carichi, il rispetto dei tempi  e le modalità dei recuperi. 
                  Si proprio il “recupero” è uno degli elementi fondamentali in quanto molto spesso l’amatore tende ad esagerare andando in sovrallenamento o overtraining. Tale situazione , ossia il non saper rispettare i tempi di recupero, porta a un probabile peggioramento delle prestazioni nonostante l’atleta creda di continuare ad allenarsi al massimo.
Inoltre l’amatore, non è come l’atleta professionista, questo ha in carico anche gli stress derivanti da fattori di vita quotidiana.

L’allenatore aiuterà pertanto l’atleta a migliorare anche la sensibilità nel riuscire a modulare qualsiasi allenamento in funzione anche delle proprie sensazioni.

Giovanni Schiavo

sabato 7 maggio 2016

Alleno da tanto ...e buoni anche i risultati dall'inizio

Era 1982 è già allenavo...studiavo all'ISEF( Istituto Superiore di educazione Fisica) a Firenze, avevo già preso il brevetto come Istruttore del Settore Propaganda e fatto e superato il corso come Assistente Tecnico Regionale.
Con questi ragazzi abbiamo conquistato il 5° posto come società (Fulgor Prato)nel Campionato Italiano di Corsa Campestre a Grosseto.
Da sinistra Marco Farrugio, io, Fausto Innocenti, Riccardo Bertocci,Marco Falasca, (sotto) Gaetano Daniele( tuta diversa) e   Galluzzo.

lunedì 2 maggio 2016

L'Ultratrailer, Adriano Genisi

Con Adriano abbiamo approcciato una preparazione che per gradi lo ha fatto crescere sia dal punto di vista fisico che mentale.
Il suo obiettivo, almeno in questa prima parte di stagione è l'Extreme Trail Dolimiti, 103 km con D+7150 mt e D- 7060 mt...quindi un bell'impegno.
Adriano si è impegnato al massimo e per valutare il grado di preparazione, per poi affrontare le ultime  6 settimane, ha corso  The Abbots Way ossia l'Ultratrail sulla via degli Abati, 125 km con D+5100.
Bene ...abbiamo stabilito come partire...piano per poi crescere nella seconda parte.
E cosi è stato.
Una grande prestazione e arrivo con il sorriso

Leonardo De Toni

Con Leonardo abbiamo deciso di correre due maratone a distanza di poco tempo ed alla fine , anche se non abbiamo centrato il tempo voluto , il correre due maratone in poco più di 2:43' la dice lunga sia sull'atleta che sul programma seguito.

mercoledì 30 marzo 2016

LISA BORZANI...ED IO


Per due anni o qualcosa di più ho collaborato con Lisa Borzani nel predisporre i programmi di allenamento.Emozionante è stata la sua prima convocazione in nazionale e poi la seconda...essendo entrata di diritto tra le azzurre.A dicembre 2015 scelte diverse ci hanno allontanato...io seguo altri atleti lei invece ha trovato un altro allenatore, tuttavia queste sono le sue parole :


Lui e' Giovanni.
Uno tosto, coriaceo, indistruttibile, sanguigno.
Ha la Toscana nel DNA, il sud Italia che pulsa forte nelle vene e il Veneto nel cuore.
Non scende a compromessi e si espone sempre in prima persona perché la lealtà e la coerenza ce le ha nel sangue.
E' energia allo stato puro in qualunque momento ed in qualunque ambito.
Parla fluentemente il linguaggio della corsa su strada ma accetta la sfida di un corso accelerato di trail...perché lui e' Giovane dentro e vede la sfida come un' opportunità.
Lui fa del bene agli altri, anche a chi ne ha più bisogno.
Lo fa costantemente e gratuitamente regalando il bene piu' prezioso: il suo tempo...ma non vuole che si sappia perché lui e' capace di un " amore a perdere", senza tornaconto.
E' il COACH... il mio coach che sforna tabelle alle 3 di notte e risponde a mail di ogni tipo.
E' il mio coach che dice "sistemiamo assieme" anziché " hai sbagliato".
E' IL nostro Presidente e la sua/ nostra squadra Amatori Atletica Chirignago non si poteva chiamare in modo più azzeccato perché lui e' prima di tutto un AMATORE...amatore della corsa, dello sport e della vita.
Lui e' un Amatore CONTAGIOSO.
Grazie Giovanni!

giovedì 24 marzo 2016

Traumi dello sport: lesioni ed altre patologie muscolari

Articolo tratto da www.eurosalus.com a firma Francesco Ciallella
Contrattura, stiramento (o elongazione), distrazione e strappo muscolare. Sono termini che capita spesso di sentire quando uno sportivo ben noto è obbligato a non giocare o un infortunio o un trauma muscolare o tendineo hanno bloccato la propria attività.
Nella pratica sportiva, la traumatologia muscolare riveste un ruolo fondamentale perché incide spesso sulle cause di assenza dal campo di allenamento.
Qui di seguito sono elencati gli eventi più frequenti, considerando che alla base di tutti c'è sempre una distrazione muscolare, causata da un trauma indiretto che provoca una rapida e violenta trazione delle fibre muscolari durante la contrazione.
Questo può causare o no l'interruzione delle fibre muscolari, e quindi si possono considerare:
·        Contrattura, distrazione senza soluzione di continuità, cioè senza rottura.
·        Stiramento, distrazione con lesione di pochi fascicoli o miofibrille.
·        Strappo, distrazione con rottura di molte fibrille muscolari e conseguente stravaso ematico più o meno importante.
·         
Anche la sintomatologia varia secondo il tipo di lesione, e più precisamente si avranno questi effetti:
·        Contrattura: il muscolo è dolente e la palpazione profonda aumenta la sintomatologia; anche nei casi di dolore d'intensità minima o moderata si ha un'importante impotenza funzionale a causa dell'incoordinazione fra muscoli agonisti e antagonisti.
·        Stiramento: il dolore appare in maniera violenta e improvvisa, ma spesso non pregiudica la possibilità di continuare l'allenamento, anche se si è costretti a ridurre la performance. Altre volte invece, l'impotenza funzionale è immediata, a causa della contrattura muscolare secondaria allo stiramento stesso. Nel primo caso il dolore maggiore si avverte dopo l'allenamento o addirittura il giorno dopo, mentre nel secondo caso il giorno successivo possiamo trovare già uno stravaso ematico (se la lesione è superficiale). La differenza tra i due casi è dettata dalla quantità di miofibrille lesionate.
·        Strappo muscolare: il dolore è di tipo trafittivo con impotenza funzionale totale. Obiettivamente si può apprezzare subito un ematoma, che può provocare notevole dolore anche alla palpazione superficiale e si può manifestare l'impossibilità di allungare il muscolo strappato.
Queste patologie muscolari possono essere provocata da varie cause:
Cause meccaniche: tra queste troviamo delle brusche trazioni sulle fibre muscolari, un'eccessiva ripetizione di un gesto atletico eseguito ad alta velocità oppure un sovraccarico al muscolo stesso.
Cause predisponenti: qui troviamo tutta una serie di cause la cui individuazione ci permette di combattere e prevenire il problema. Tra queste mi sembra doveroso sottolineare:
·        fattori ambientali quali il freddo, l'alto tasso di umidità e le condizioni del terreno di allenamento;
·        fattori tecnici come l'insufficiente riscaldamento, l'insufficiente recupero dopo un allenamento impegnativo sia per durata che per intensità, l'errata metodologia di allenamento o l'errata esecuzione dell'allenamento stesso, un deficit di flessibilità ed elasticità muscolare, l'incoordinazione tra muscoli agonisti e antagonisti, un deficit della tecnica di corsa o delle elementari norme igieniche di vita, quali alimentazione sana, riposo adeguato, rispetto dello stress e della fatica, infiammazione da cibo (che creando un edema del muscolo ne altera il fisiologico asse naturale). 
Anche se molte di queste cause possono essere evitate o rimosse, la patologia muscolare può colpire comunque, e a quel punto occorre fare una diagnosi accurata; una mano esperta è già in grado di fare una diagnosi differenziale mediante la palpazione, saggiando l'entità del tono muscolare e un eventuale stravaso ematico.
Dove l'obbiettività non è francamente valutabile, occorre aiutarsi con l'ecografia, grazie alla quale il medico radiologo può valutare con precisione l'entità del danno.
Purtroppo però, la contrattura muscolare non viene diagnosticata spesso con questo esame strumentale perché il medico non rileva un'interruzione di continuità delle fibre muscolari ed è allora necessario ricorrere alla risonanza magnetica.
I tempi di recupero
Tutti si auspicano una guarigione lampo, ma purtroppo se non si rispettano i tempi biologici di guarigione, si rischia solo di posticipare il ritorno sui campi di allenamento.
Con l'esperienza maturata negli anni posso dire che per una completa guarigione occorrono:
·        almeno 4-5 giorni per una contrattura;
·        dai 10 ai 20 giorni per uno stiramento;
·        oltre un mese per uno strappo muscolare importante (salvo complicazioni!).
Il ritorno all'attività sportiva deve in ogni caso avvenire quando si è certi della scomparsa di fenomeni infiltrativi e reazioni infiammatorie, mentre il ritorno all'attività agonistica deve coincidere con il pieno recupero del tono e trofismo muscolare.
La terapia
La terapia per queste lesioni prevede inizialmente l'applicazione di ghiaccio locale e il riposo dell'arto per un periodo di tempo variabile secondo il grado di lesione subito.
La somministrazione di analgesici, emostatici e miorilassanti favorisce la guarigione, ma nelle fasi iniziali il ghiaccio e il riposo sono fondamentali, mentre parallelamente è importante iniziare precocemente il trattamento fisioterapico e riabilitativo che varia secondo la patologia.
L'uso di un gel all'Arnica come Arnigel, è di notevole aiuto anche nell'immediatezza del trauma (Arnica riduce lo stravaso ematico) e va sempre affiancato all'impiego di un dosaggio pieno (6 perle al giorno per qualche giorno) di Zerotox Ribilla, per la sua azione antinfiammatoria naturale. La Perilla, una delle componenti di Ribilla, è un omega-3 dalle importanti azioni antinfiammatorie e antiedemigene. 
Nella contrattura dopo i 2-3 giorni di riposo è bene eseguire della massoterapia miorilassante e dello stretching.
Nello stiramento si può iniziare della fisioterapia strumentale (es. Tecar terapia) e della massoterapia con la rieducazione funzionale.
Nello strappo muscolare si può programmare l'inizio del trattamento riabilitativo con le stesse modalità che abbiamo visto nello stiramento, avendo come primo obiettivo il drenaggio dello stravaso ematico, successivamente alla fase manuale e strumentale effettuare un'eventuale fibrolisi diacutanea per combattere e prevenire la fibrosi cicatriziale e le possibili aderenze tissutali.
Il trattamento riabilitativo prevede il rispetto dei naturali e fisiologici tempi di recupero, la correzione degli squilibri muscolari, il recupero del corretto tono e trofismo muscolare oltre alla ripresa della normale elasticità e flessibilità dei muscoli interessati.
Ricordarsi in ogni caso di:
·        non applicare calore sulla parte interessata, ma anzi applicare ghiaccio nelle prime 24-48h;
·        non sottoporsi nell'immediato a sedute di massoterapia;
·        non eseguire stretching appena dopo il trauma;
·        farsi seguire nel programma riabilitativo da personale qualificato.

lunedì 7 marzo 2016

Leonardo De Toni...2:43'22" a Treviso!


Seguito dallo scorso anno dal tecnico Giovanni Schiavo, Leonardo De Toni  fa il suo esordio in maratona con un 2:48’27” a Venezia il 25 ottobre  2010. Un tempo degno di tutto rispetto , ma che non soddisfa l'atleta. 
A questo punto dopo un periodo per ricaricare le pile cercando soprattutto di recuperare un po'  di brillantezza viene impostata la nuova preparazione per arrivare alla Maratona di Treviso del 6 marzo 2016 al meglio e soprattutto cercando di avvicinare la soglia delle 2:40'. La  preparazione impostata è portata avanti con impegno seguendo quanto viene consigliato tramite le tabelle ed il confronto.
Nel corso della preparazione si conviene anche  di far seguire una successiva maratona a quella di Treviso , scegliendo Padova, e passando anche dalla Maratonina dei Dogi.
Poche gare, poche parole, ma km fatti con la testa.
Una maratona, quella di Treviso, gestita bene con un 10° posto assoluto in campo maschile( 5° italiano) chiudendo con un tempo di 2:43’22” che abbassa di 5’ il proprio personale.
Il programma "Allenamento_365"...funziona!

lunedì 1 febbraio 2016

Caterina Corti...un 2015 da incorniciare!


Ebbene si , sabato 30 gennaio, Caterina Corti è stata premiata come vincitrice del Tuscany Trailer come 1^ assoluta.
Un successo strameritato frutto di  impegno e sacrificio.
Brava!

11 GARE   ATTRAVERSO LA TOSCANA  ALLA RISCOPERTA DI STORIA, ARTE, CULTURA E ANTICHE TRADIZIONI

11 gare disputate  1748 finischer  2331 partecipazioni

Classifica Finale
1 Magi Luciano                              Marathon Club Mps M-70 M   p.206
2 Corti Caterina                             Avis Foiano               C-30  F     205
3 Boncompagni Roberto                Avis Foiano               E-40 M     153
4 Belloni Luca                                Avis Foiano              C-30 M     138
5 Capecchi Francesco                     Avis Foiano             D-35 M    122
6 Agnorelli Stefano                       Marathon Club Mps G-50 M    113
7 Bovini Filippo                               Asd Aperdifiato       A-20 M    154
8 Iavagnilio Paolo                          Survival Trail R.      C-30 M    125
9 Martorana Alessandro                  Sienarunners          H-55 M    119
10 Meiattini Massimo                      La Chianina Running  E-40 M    105
11 Rosati Michele                           Torre Del Mangia     E-40 M     68

PREMIATI

class Maschile
1  Magi Luciano
2  Boncompagni Roberto
3  Belloni Luca

Class Femm
1  Corti Caterina

Categorie
1  Bovini Filippo
1  Iavagnilio Paolo
1  Capecchi Francesco
1  Meiattini Massimo
1  Agnorelli Stefano
1  Martorana Alessandro

Finischer
   Rosati Michele

mercoledì 13 gennaio 2016

CORRERE E' FATICA E DIVERTIMENTO! VIETATE LE SCAPPATOIE

Sono ormai molti anni che corro…e nel 2016 sono ben 45 …non pochi. In questi anni oltre ad aver corso, corso ed allenato, ho visto moltissimi atleti correre, ma quello che ho notato nelle gare “amatoriali” è stato la crescita nella qualità temporanea. Il vedere cosi tanti podisti alle gare domenicali è di per se un fatto positivo, ma se poi per agguantare uno strapuntino di gloria qualcuno si aiuta…beh! Questo atteggiamento, sempre che esista, non lo condivido. Con il tempo io ho accettato lo scadimento naturale delle mie prestazioni.
L’aiutino può essere il Ventolin che è un farmaco anti_asma e che serve ad aprire i bronchi e pertanto ad avere più ossigeno. Magari ci abbiniamo anche un antiffiammatorio…buon cocktail antifatica, ma….!
A questo punto si potrebbero avere dei momenti di tachicardia. 
Ma ci sono anche le cardioaspirine, diuretici….e tanto tanto altro.
Con tutto questo bel cocktail l’amatore normale inizia ad avere qualche buon attimo negli allenamenti del gruppo per poi ritagliarsi riconoscimenti vari ad alcune corse. A questo punto vuole di più…ed allora diete “chimiche”, perdite di peso drastiche e non per tutti arrivano i risultati, se non i primi miglioramenti… poi…poi ai primi cenni di decadimento quale strada intraprendere: lasciare o andare oltre? 
Un giro d’affari che viene veicolato tramite amici, conoscenti e anche tramite internet. 
Il fatto è che nelle gare amatoriali non esistono controlli antidoping, anche se la giustizia ordinaria non faccia differenza tra dilettanti e professionisti: chi si dopa o spaccia e/o somministra doping può essere passibile di una pena che va dai 3 mesi ai 3 anni. 
p.s. se miglioro nella mezza da 1:35 a 1:28 non mi chiameranno per le prossime Olimpiadi neanche se da 1:24 passo a 1:19. Tutte le sostanze dopanti producono dei miglioramenti prestativi, ma che provocano anche degli effetti collaterali imponderabili, comportanti gravi pericoli per la salute. Anzi, purtroppo, troppo spesso, come le cronache dimostrano, sono più i danni arrecati all'organismo che i benefici realmente ottenuti dall'assunzione di tali farmaci. Proprio per questo motivo è assolutamente sconsigliabile il ricorso all'uso di sostanze dopanti, in grado forse di alterare una performance fisica o sportiva, ma non certo in grado di garantire la salute della persona.
Giovanni Schiavo

domenica 3 gennaio 2016

CORRERE A SENSAZIONE

Sono anni che invito gli atleti che seguo a “correre a sensazione”. Sarà che ho iniziato a correre quando ancora non c’erano i gps, ne cronometri da polso…solo in pista avevamo l’allenatore che aveva il suo bel cronometro al collo . Quando a volte non andavo al campo usavo un orologio simile a questo a sinistra…ma dovevo stare molto attento a non rovinarlo.
Si correva su tratti misurati dai più anziani…e cosi riuscivamo a regolarci. Quello che mi è stato insegnato o cercato e cerco ancora di trasmettere a chi seguo nella preparazione.

Sempre più adesso vedo podisti che corrono attrezzati di tutto punto per poi arrivare a casa e scaricare ogni dato possibile. Tutto positivo se si prende in modo corretto, ossia dandone il giusto peso.
Rimanendo attaccati a quello che ci viene riportato dal nuovo strumento forse ci si dimentica di ascoltare il nostro respiro, di sentire l’appoggio del piede , di non gustarci appieno quanto ci circonda…     
Agli atleti che seguo consiglio di fare un uso limitato e se possibile anche di farne a meno nella fase iniziale della nostra collaborazione in quanto ho la necessità di capire le sensazioni dell’atleta e non quelle dello strumento.
L’invito in primo luogo è di correre ascoltando il proprio respiro…non a contare due passi ed un respiro, ne tre passi e due respiri…ma respirare …respirare e correre. Se si va in affanno capirne il motivo, rallentare fin tanto che il respiro torna alla normalità…e correre…correre ancora.
In secondo luogo invito a correre un percorso che sappiamo essere di una certa distanza e correre senza orologio…partire ed arrivare. Correre come viene anche in funzione delle condizioni meteo e/o fisiche…alla fine avremo comunque corso.

La corsa deve essere un’attività libera…ancor meglio se una volta alla settimana si riesce a correre in un bosco o tra le colline, su un fondo sterrato…lontano dall’asfalto…la corsa aiuta a vivere meglio.

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venerdì 1 gennaio 2016

Caterina , un successo costruito con impegno!

Anche la stampa ci presenta Caterina...una ragazza che ha affrontato una stagione ricca di impegni dove anche i piccoli imprevisti fisici sono stati superati e che alla fine ha visto il 2015 incorniciato con un grande risultato

http://www.valdichianaoggi.it/sport/successo-per-caterina-corti-al-tuscany-trail-crossing-71018243.html

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